Marialuisa Damini
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Mi chiamo Marialuisa e sono una donna e una cittadina del pianeta!
Raccontare del mio percorso formativo è per me essere grata alla vita e a chi mi ha permesso di costruire tanti piccoli pezzi che formano quella che sono ora e che, spero, potrò diventare.
Sono una madre, non solo biologica di tre figli adolescenti impegnativi e meravigliosi, ma anche di tanti progetti creativi che danno luce e colore alla mia vita.
Vivo con loro, con due gatte e un cane e una montagna di libri e di musica e la mia casa è spessissimo piena di amiche e amici dei figli e miei che arrivano, passano e portano frammenti di vita.
Amo la vita, i colori, viaggiare, danzare, stare nei boschi, scrivere saggi e racconti, cucinare piatti nuovi e ascoltare musica bella.
Credo nella magia e nella possibilità di essere felici e nel ricominciare. Sempre!
I miei punti di forza sono la capacità di ascoltare e di mettersi in gioco e il desiderio costante di imparare cose nuove e pormi nuove mete.
Ti racconto qualcosa di me
Mi sono laureata in Lettere Classiche nel 1998, ma già mentre studiavo per la tesi lavoravo come educatrice avvicinandomi sempre di più al mondo dell’intercultura, dell’alterità, della diversità. Tutto ciò che è “altro” mi ha sempre affascinata.
Da sempre sono una viaggiatrice instancabile, mi piace parlare con le persone, ascoltare le loro storie di vita, soprattutto dei bambini, delle bambine, degli e delle adolescenti e delle donne, specie se di culture diverse. Dopo la laurea ho iniziato subito a insegnare, ma prestissimo ho ricominciato a studiare: prima una specializzazione sulla didattica interculturale, poi sulla didattica dell’italiano agli studenti stranieri, poi alla fine il dottorato di ricerca in Scienze Pedagogiche, dell’Educazione e della Formazione all’Università di Padova, poi un assegno di ricerca finanziato dalla Fondazione Intercultura.
Nel frattempo ho continuato a incontrare a scuola e durante le varie formazioni in giro per l’Italia e talvolta all’estero tante studentesse, studenti, insegnanti, genitori.
Nel frattempo ho seguito altri percorsi, mi sono interessata alla filosofia orientale, allo shiatsu, al rei-ki, a tutto il mondo del femminile. Quando “trattavo” il corpo delle persone, esse si aprivano e sgorgavano spesso fiumi di confidenze e pensieri.
Anche il corpo parla, spesso in modo sommesso, e molto spesso quando parliamo c’è un “tesoro sommerso” che aspetta di essere svelato.
Ho cominciato a sentire la necessità di saper ascoltare in modo diverso. Volevo ricominciare a studiare, sono diventata counselor. Ho scelto l’indirizzo rogersiano-gestaltico perché coniuga l’importanza dell’ascolto attivo e dell’aiutare a stare nel qui e ora senza scappare dalle proprie paure e dai propri stati d’animo.
Nel futuro… un sacco di idee! C’è un mondo da esplorare, là fuori ma anche dentro ciascuno di noi!